Shadowban Instagram: cos’è e come risolvere

Da qualche giorno a questa parte hai notato un repentino calo di engagement nei tuoi post? Potresti allora esserti imbattuto nel cosiddetto shadowban Instagram, una penalizzazione che preoccupa influencer, imprenditori digitali e aziende di tutto il mondo.

In questo articolo ti spiegheremo in primis il significato di shadowban, offrendoti gli strumenti per riconoscere se il tuo profilo è stato colpito o meno dall’algoritmo di Instagram. Cercheremo poi di fare chiarezza sulla durata della penalità, in base alle ultime ricerche delle società di marketing.

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Quindi ci concentreremo sulle soluzioni da adottare per risolvere lo shadowban Instagram, per tornare così ad avere il livello di engagement precedente al blocco.

Shadowban Instagram: cos’è

Lo shadowban Instagram è una penalizzazione che riduce la visibilità dei post nei feed degli hashtag associati al contenuto pubblicato, per un periodo di circa 15-20 giorni. Letteralmente shadowban significa ban ombra: ombra perché i post continuano a essere visibili agli occhi di chi li pubblica e dei suoi followers, mentre vengono nascosti a tutti gli altri utenti iscritti al social.

Nella maggior parte dei casi colpisce i profili business, coloro cioè che accedono al servizio di advertising di Instagram e monetizzano attraverso i post. Il punto più critico dello shadowban è proprio la drastica diminuzione dell’engagement, che deriva dall’impossibilità di raggiungere gli utenti che non seguono il profilo.

Non è di certo una situazione ideale per i nuovi iscritti che desiderano aumentare il numero dei follower, ma non lo è nemmeno per chi su Instagram usa le inserzioni per pubblicizzare un determinato prodotto o la sua azienda.

Comunque, prima di fasciarsi la testa, occorre accertarsi che il calo di like e commenti sia davvero dipeso dallo shadowban. In che modo? Te lo spieghiamo subito.

Come capire se il profilo Instagram è penalizzato dallo shadowban

Abbiamo detto che lo shadowban Instagram è una penalizzazione che interessa la sezione hashtag e gli utenti che non seguono il profilo. Di conseguenza, per capire se sei vittima dello shadowban verifica la presenza del post nella sezione “Più recenti” dell’hashtag che intendi controllare con un profilo diverso dal tuo e anche ancora non ti segue.

Ad esempio puoi creare un nuovo account, per te o i tuoi genitori che magari non sono ancora sul social. Conosci un familiare che non ha Instagram? Proponigli allora di aprire un nuovo profilo, così da aiutarti nella tua indagine.

Al momento si tratta dell’unico metodo che funziona al 100%: infatti, se non vedi il post nel feed degli hashtag, significa che hai ricevuto la penalizzazione di cui tutti parlano.

Importante: in passato si era soliti usare il tool automatico Instagram Shadowban Tester, con il quale era sufficiente inserire l’url del post per effettuare una rapida verifica. Oggi lo strumento non è più in funzione, ma sinceramente non ne sentiamo la mancanza. In molti casi, infatti, il tool restituiva risultati non corretti, rendendo di fatto inutile la ricerca.

Leggi anche: I migliori hashtag da usare su Instagram

Da cosa dipende lo shadowban Instagram?

Prima di elencare le soluzioni al problema, ci prendiamo un altro piccolo spazio per capire cosa ci sia alla base della penalizzazione. Sei d’accordo anche tu che prevenire sia meglio che curare?

La posizione ufficiale di Instagram

Shadowban Instagram Post Instagram Business

Anzitutto va detto che Instagram non ha mai fornito una spiegazione chiara sul tema, preferendo restare nel vago. È interessante però citare uno dei pochi post che l’account ufficiale @instagramforbusiness ha pubblicato sull’argomento:

“We understand users have experienced issues with out hashtag search that caused posts to not be surfaced. We are continuosly working on improvements to our system with the resources available. When developing content, we recommend focusing on your business objective or goal rather than hastags. Having a growth strategy that targets the right audience is essential to success on Instagram. Good content on Instagram is simply good creative”.

Traduciamo: “Capiamo gli utenti che hanno riscontrato problemi con il nostro feed degli hashtag che ha causato la mancata visualizzazione dei post. Siamo di continuo al lavoro per migliorare il nostro sistema con le risorse a disposizione. Mentre sviluppi un contenuto, raccomandiamo di concentrarti sul tuo business o obiettivo piuttosto che sugli hashtag. Avere una strategia di crescita che si rivolge al giusto pubblico è essenziale per ottenere successo su Instagram. Un buon contenuto è semplicemente un contenuto creativo”.

Considerazioni

In poche parole, che cosa ti sta dicendo Instagram? Di spostare il tuo focus non tanto sull’utilizzo di quello o quell’altro hashtag, quanto su una strategia a lungo termina con al centro il tuo business. Ti dice anche di essere creativo, e sai bene che dove c’è la creatività non c’è spazio per tool automatici, scorciatoie o cose simili.

Dunque? La causa più probabile che fa sì che si riceva lo shadowban Instagram è la ripetuta violazione dei termini di utilizzo del social network. In che modo? Semplice, con l’impiego di bot che rendono automatiche alcune azioni del profilo, oppure usando hashtag associati a spam o contenuti sensibili.

Come risolvere la penalizzazione dello shadowban Instagram

Detto questo, cerchiamo ora di capire in che modo uscire dalla penalità e tornare ad avere un engagement, tra virgolette normale, cioè non influenzato dal cosiddetto “ban ombra”. Di seguito tutte le soluzioni che puoi adottare fin da subito per risolvere lo shadowban Instagram.

Blocca qualsiasi attività automatizzata dell’account

Innanzitutto, termina ogni tipo di attività automatizzata del profilo Instagram associata ad app particolari e bot online. Per farlo occorre revocare l’accesso del software all’account tramite le impostazioni personali:

  • Collegati a instagram.com da computer con un browser a scelta.
  • Esegui il login al profilo, se ancora non lo hai fatto.
  • Seleziona l’icona del menu in alto a destra
  • Fai tap su “Impostazioni”.
  • Scegli l’opzione “Sicurezza”.
  • Pigia su “App e siti web”.
  • Tocca “Attive” e da qui seleziona l’app a cui vuoi revocare l’accesso, in modo da eliminare la possibilità di accesso di una o più applicazioni collegate in precedenza per aumentare la visibilità sui social in maniera fraudolenta.

Rimuovi gli hashtag sensibili

Procedi ora con la rimozione degli hashtag sensibili, quelli cioè considerati a rischio spam o associati a temi quali nudità e violenza. Perché? Per lo stesso motivo spiegato prima: l’utilizzo di questi hashtag va contro il regolamento di Instagram, di conseguenza l’algoritmo può applicare lo shadowban a quei profili che si macchiano di una simile scorrettezza.

Non usare Instagram per 48 ore

Un’altra azione da prendere in considerazione per risolvere la penalità è smettere di usare il social network per circa 48 ore. Astieniti dunque da qualsiasi attività, specie il follow e l’unfollow, oltre alla pubblicazione di nuovi post e commentarne altri. A questo silenzio forzato dovrebbe seguire in contemporanea anche lo stop a bot o altri programmi simili (come indicato nel primo punto).

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Torna a un profilo personale

Lo shadowban sembrerebbe colpire in misura maggiore gli account business, perciò una valida soluzione è tornare provvisoriamente a un profilo personale. Per farlo, collegati a Instagram, esegui il login tramite le credenziali del profilo aziendale e apri le impostazioni: a questo punto scegli l’opzione “Torna all’account personale” e clicca su “Torna all’account tradizionale”.

Nota: l’operazione è reversibile, nulla ti vieta dunque di tornare al profilo business una volta che non ci sarà più la penalizzazione.

Conclusioni

La nostra guida sullo shadowban Instagram e come debellare la penalità su un account Instagram termina qui.

Hai già avuto esperienze simili in passato? Se sì, come sei riuscito a risolverle? Conosci altri metodi in grado di cancellare la penalizzazione? Siamo lieti di conoscere la tua opinione in merito, sentiti libero di lasciare un commento sotto all’articolo.

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