4 modi per fare Retrogaming su PC

Chi videogioca da un po’ sa bene che il gaming ha una lunga e gloriosa storia alle sue spalle. Sempre più giocatori amano riprendere o scoprire i titoli classici che hanno segnato l’evoluzione del medium. Il retrogaming sta vivendo di recente quindi una seconda giovinezza grazie alla diffusione di nuovi modi di godersi i giochi oltre i classici emulatori in grado di far girare i vecchi classici videoludici sul PC.

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Esistono quattro nuovi approcci per poter giocare ai titoli del passato senza dover possedere le console originali, adatti a tutti dai principianti, a coloro che sono più esperti.

Retrogaming tramite browser per la massima semplicità

Il metodo più immediato per avvicinarsi al retrogaming è sfruttare l’emulazione online tramite browser. Siti come Retrogames, Retro Games Online, playretrogames.com e simili si basano su Webrcade (un frontend responsive che permette di integrare sul proprio sito rom ed emulatori) e mettono a disposizione un’ampia libreria di giochi retrò giocabili comodamente dal PC, senza necessità di installare alcun software aggiuntivo.

Retrogames Online

Sono disponibili moltissimi titoli appartenenti a svariate console del passato, partendo dalla mitica Atari, passando per le console Nintendo (fino a N64), per quelle Sega fino al Saturn, i classici divertenti cabinati Neo Geo, e ultima ma non ultima sua maestà la prima PlayStation.

È sufficiente collegarsi al sito prescelto, scegliere il gioco desiderato tra i classici proposti, che spaziano da Zelda ai classici LucasArts, e iniziare subito a divertirsi. I controlli avvengono tramite tastiera o gamepad, con la mappatura visualizzata a schermo.

Per un’esperienza ancora più immersiva, si può collegare al PC un controller esterno come il Pro Controller di Nintendo Switch, il controller Xbox o il DualShock di PlayStation 4 o il DualSense della Play 5. In alternativa, sono disponibili economici gamepad USB appositamente progettati per l’emulazione. L’emulatore automaticamente di solito mappa automaticamente i controlli, permettendoti di goderti i giochi al meglio.

Se l’emulatore non dovesse configurare automaticamente i controlli al meglio puoi sempre utilizzare software come Joy2Key, con cui è possibile rimappare facilmente i pulsanti del tuo gamepad per adattarli al gioco scelto. In questo modo, anche titoli pensati originariamente per il joystick risultano piacevoli da giocare.

Inoltre, l’emulatore permette comodamente di salvare lo stato del gioco che stai facendo, permettendoti anche di scaricare il file di salvataggio. Così che potrai essere sicuro di non perderlo e di poter riprendere la partita al momento opportuno.

Infine, una volta avviato il gioco desiderato in basso a destra troverai un’icona a forma di ingranaggio, ti consiglio di cliccarci su e di impostare lo shader che preferisci. Alcuni, quelli CTR permettono di riassaporare l’uso dei giochi su tubo catodico, altri fanno invece un migliore upscaling. Sono comunque un buon modo per migliorare la resa di molti giochi.

RetroArch su Windows, Linux e Mac

RetroArch è un famoso frontend open source per emulatori che consente di giocare ai classici videogiochi del passato su PC e perfino su console (in questo articolo ci limiteremo ai PC). Grazie al suo motore centrale avanzato e all’ampio supporto per periferiche di gioco originali, RetroArch mira a ricreare un’esperienza autentica permettendo di rivivere i vecchi titoli preferiti come ai bei tempi.

Retrograming su PC: Retroarch

Per iniziare ad utilizzare RetroArch su Windows, la prima cosa da fare è scaricare l’installer dal sito ufficiale di RetroArch, andando nella pagina Download. Sono disponibili sia la versione stabile che quella “nightly”, costantemente aggiornata con le ultime funzionalità. Una volta scaricato il programma di installazione, sarà sufficiente eseguirlo e seguire la procedura guidata, accettando i termini di licenza open source. Al termine dell’installazione, RetroArch sarà pronto all’uso e comparirà nel menu Start di Windows.

Su Mac, la procedura è analoga, sempre dal sito ufficiale del progetto vai nella pagina Download, scorri fino a trovare l’eseguibile adatto alla tua versione di macOS e scaricala. A download terminato, cliccaci su per avviare la procedura di installazione dedicata ai pacchetti, RetroArch sarà installato nella cartella Applicazioni e pronto per essere lanciato.

Su Linux, spesso essendo open source, RetroArch è disponibile direttamente nei repository, o nel gestore dei pacchetti. Si consiglia di fare una rapida ricerca su Google per cercare il metodo più rapido di installazione per la vostra distribuzione.

Una volta aperto, RetroArch presenterà un interfaccia minimale dove sarà possibile configurare varie impostazioni. Tramite il menu principale è possibile scaricare i cosiddetti “core”, ovvero gli emulatori per i vari sistemi supportati, come NES, SNES, Mega Drive, PlayStation e molti altri. Rispetto alla prima soluzione sono supportate console decisamente più moderne come il 3DS, la PlayStation 2, la Xbox e il GameCube.

Ogni core va configurato singolarmente per mappare i controlli: su Windows, Mac, e Linux è consigliabile usare un pad USB o Bluetooth mentre su Mac converrà collegare un controller esterno USB o Bluetooth.

Dopo aver configurato il core desiderato, non resta che caricare i giochi in formato ROM, ovvero le copie software delle cartucce originali. Le ROM vanno copiate nella cartella designata da RetroArch, solitamente all’interno della directory principale dell’applicazione. A questo punto, avviando il core corretto, si potrà selezionare il gioco e cominciare a divertirsi con i grandi classici di un tempo!

Trovare le ROM online è semplice, ti basta una ricerca su Google; il loro utilizzo è controverso, in linea teorica dovreste scaricarle solo se possedete il supporto originale. Alcuni titoli però non sono più in commercio da anni e i supporti originali sono introvabili (quindi le ROM disponibili in rete sono l’unico modo per conservarli).

L’interfaccia di RetroArch risulta molto minimale ma dà accesso a numerose impostazioni avanzate per ottimizzare l’esperienza. Ad esempio è possibile applicare filtri video per simulare vecchi televisori a tubo catodico oppure aggiungere frame di bordi attorno allo schermo. Anche l’audio può essere migliorato per avvicinarsi il più possibile all’effetto originale delle vecchie console.

Grazie alla sua versatilità e al supporto per una vasta libreria di sistemi retrò, RetroArch è l’ideale sia per i neofiti che per gli appassionati hardcore del retrogaming. Disponibile per Windows, Mac e molte altre piattaforme, questo programma open source permette di godervi un numero sterminato di classici videogiochi che hanno fatto la storia del medium.

Chiavetta USB per una soluzione portatile

Per i videogiocatori più esperti, una valida alternativa è costituita da Batocera Linux, un sistema operativo open source ottimizzato per il retrogaming.

Batocera Retrogaming

Installando Batocera su una chiavetta USB è possibile trasformare qualsiasi PC in una console vintage portable. Al primo avvio, Batocera propone già una manciata di giochi e una serie di emulatori preconfigurati per piattaforme come Commodore 64, NES e Megadrive.

Tramite il gestore di pacchetti integrato, l’utente può ampliare ulteriormente la libreria, scaricando nuovi emulatori e videogiochi. Per aggiungere i propri titoli preferiti, basta procurarsi i file ROM e copiarli nelle apposite cartelle del sistema.

L’interfaccia di Batocera risulta estremamente intuitiva e permette di catalogare, filtrare e avviare i giochi in pochi click. Una soluzione comoda per portare sempre con sé la propria collezione personale.

Per creare una pennetta con Batocera ti basta scaricare l’immagine ISO del sistema dal sito ufficiale di batocera, scegliendo la versione per il proprio hardware. A download terminato, utilizzando un software come Etcher o, occorre scrivere l’immagine ISO su una chiavetta USB da almeno 8GB. Collegando poi la chiavetta a un PC e impostando l’avvio da USB nel BIOS, si potrà fare il boot di Batocera.

Raspberry Pi per una console fai-da-te

Retropie Retrogaming

Infine, per un’esperienza di retrogaming completa ed immersiva, la scelta ideale è realizzare una console vintage personalizzata sfruttando un Raspberry Pi.

Grazie a software come Recalbox, Lakka o RetroPie, il mini-PC si trasforma in una potente macchina da gioco rétro, in grado di emulare fedelmente decine di sistemi storici. Oltre agli emulatori già integrati, è possibile ampliare il catalogo con migliaia di giochi, procurandosi i relativi file ROM.

I controller originali possono essere collegati al Raspberry Pi via porte USB o Bluetooth, permettendo di rivivere l’emozione delle vecchie periferiche. In questo modo, anche titoli come Super Mario, Sonic e Zelda tornano a nuova vita, senza dover ricorrere alle ormai rare console d’epoca.

Sia che si opti per la semplicità del browser, RetroArch, la comodità della chiavetta USB o la complessità di Raspberry Pi, l’importante è poter riscoprire i grandi classici che hanno fatto la storia del videogioco. L’emulazione consente oggi di preservare questo patrimonio ludico e di condividerlo con le nuove generazioni.

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