Cosa sa Alexa di te e come cancellare tutto

Chi usa Alexa quotidianamente sa bene quanto riesca a rendersi indispensabile. All’inizio è solo un esperimento: un assistente vocale per ascoltare musica, impostare timer o chiedere il meteo. Poi, senza che uno se ne accorga, finisce per avere un dispositivo Echo piazzato in ogni stanza. La cosa sarebbe poco grave se i dispositivi intelligenti di Amazon non ascoltassero, per diretta ammissione dell’azienda, le nostre conversazioni.

E così, dopo qualche mese di utilizzo, è legittimo che ti sorgano delle domande come cosa sa Alexa di te, su dove vengano conservati i tuoi dati, e soprattutto, come cancellare tutto.

In questo approfondimento, risponderemo proprio a queste domande, guidandoti passo dopo passo nella gestione della tua privacy con Alexa.

Cosa sa Alexa di te

Alexa è progettata per imparare dalle tue abitudini e migliorare la sua capacità di rispondere alle tue richieste. Ma per farlo, deve raccogliere dati, davvero molti dati.

Ecco cosa registra Alexa:

  • Le tue richieste vocali. ogni comando che dai ad Alexa, dal più banale (“Alexa, che tempo fa?”) al più personale (“Alexa, aggiungi latte alla lista della spesa”), viene registrato e archiviato sui server di Amazon.
  • Le routine e le abitudini, se usi Alexa per automatizzare la tua casa (luci, termostato, prese smart), il sistema memorizza quando e come accendi gli elettrodomestici.
  • Le tue interazioni con le skill, se utilizzi app di terze parti collegate ad Alexa, queste possono raccogliere ulteriori informazioni su di te.
  • E anche, le false attivazioni, a volte Alexa si attiva per errore, magari scambiando una conversazione casuale per la sua parola di risveglio (“Alexa”). Anche questi frammenti audio possono essere registrati.

Amazon sostiene che queste registrazioni servano a migliorare l’assistente, ma è comprensibile che qualcuno possa sentirsi a disagio all’idea che una macchina conservi così tanti dettagli sulla propria vita.

Come controllare e cancellare quello che Alexa sa di te

Fortunatamente, Amazon offre diversi strumenti per gestire i tuoi dati. Vediamo come accedervi e come eliminarli, se lo desideri.

Cosa sa Alexa di te: Privacy 1

Tutti i comandi vocali che hai dato ad Alexa sono salvati nell’app. Per consultarli:

  1. apri l’app Alexa sul tuo smartphone;
  2. poi vai su in basso premi sull’icona con tre linee parallele e poi su “Privacy Alexa” e poi su “Esamina la cronologia voce“;
  3. qui troverai un elenco di tutte le interazioni con Alexa, ordinate per data.

Se vuoi cancellare singole voci, puoi farlo selezionandole una per una. Se invece preferisci un reset completo, puoi eliminare tutto in un tap. Ti basta nella stessa schermata premere sulla scritta “Elimina tutte le mie registrazioni” e poi nella finestra di dialogo sul tasto rosso “Rimuovi“.

Se non vuoi che Alexa conservi le tue richieste, tieni presente, però, che questo potrebbe limitare alcune funzionalità dell’assistente, puoi disattivare del tutto la cronologia vocale:

  1. poi vai su in basso premi sull’icona con tre linee parallele e poi su “Privacy Alexa“;
  2. quindi premi sulla voce “Gestisci i tuoi dati Alexa” e fai tap su “Scegli per quanto tempo salvare le registrazioni“;
  3. a questo punto puoi di mantenere l’impostazione standard che li conserva per sempre, oppure per 18 mesi, o per 3.

Ci sono assistenti più rispettosi della privacy?

La domanda sorge spontanea vedendo la mole di dati che Amazon raccoglie su di noi attraverso Alexa.

Se cerchi un assistente vocale più attento alla tua privacy, Siri di Apple è riconosciuto per la sua forte attenzione alla privacy, con elaborazione dei dati sul dispositivo e crittografia end-to-end, integrandosi perfettamente nell’ecosistema Apple per garantire un controllo maggiore sui dati persona

Anche se Google raccoglie dati per migliorare i servizi, ha introdotto nel suo assistente Google Assistant opzioni per la privacy integrate che permettono agli utenti di gestire i propri dati in modo trasparente. Gemini, la nuova IA di Google, migliora l’esperienza mantenendo un certo equilibrio tra funzionalità e privacy.

Un’alternativa interessante sono gli assistenti vocali open source come Mycroft o Rhasspy, che elaborano i comandi direttamente sul tuo dispositivo senza inviarli a server esterni. Questi sistemi richiedono un po’ più di configurazione tecnica ma offrono un controllo totale sui tuoi dati.

Modi per ridurre la dipendenza da Alexa

Se dopo aver scoperto quanto Alexa sappia di te ti senti a disagio ma non vuoi rinunciare completamente alla comodità di un assistente vocale, esistono soluzioni intermedie che vale la pena considerare. Una strategia efficace è quella di limitare l’uso di Alexa solo ad alcune funzioni specifiche, come la riproduzione musicale o il controllo delle luci, evitando di affidarle informazioni più sensibili come promemoria medici o dettagli finanziari. Abbiamo già citato sopra l’uso di alternative più attente al rispetto degli spazi personali.

Per chi invece non vuole rinunciare alla semplicità d’uso ma desidera maggiore privacy, una soluzione pratica è quella di utilizzare il pulsante di disattivazione del microfono sui dispositivi Echo quando non li stai usando attivamente, riattivandoli solo quando necessario. Questo approccio, seppur meno comodo, garantisce che Alexa non possa registrare accidentalmente le tue conversazioni private.

Configurazioni avanzate per una privacy ottimale

Oltre alle impostazioni base, esistono diverse configurazioni più sofisticate che possono migliorare significativamente la tua privacy senza compromettere troppo l’esperienza d’uso. La prima mossa strategica è quella di creare un account Amazon dedicato esclusivamente ad Alexa, separato dal tuo account principale utilizzato per gli acquisti. In questo modo, l’assistente vocale non avrà accesso alla cronologia dei tuoi ordini, alle tue informazioni di pagamento e alle tue preferenze di shopping. Questa separazione limita drasticamente la quantità di dati personali che Amazon può utilizzare per creare un profilo completo delle tue abitudini.

Un’altra configurazione importante riguarda la gestione delle skill di terze parti. Molti utenti installano decine di skill senza rendersi conto che ognuna di esse può rappresentare un potenziale punto di accesso ai propri dati. È consigliabile fare un’audit periodica delle skill installate, disabilitando quelle che non usi più e verificando attentamente i permessi richiesti da quelle nuove prima di installarle. Alcune skill, infatti, richiedono l’accesso a informazioni sensibili come la posizione geografica, i contatti o addirittura l’integrazione con altri servizi online.

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