Finalmente sono riuscito a vedere il terzo episodio di Saw, arrivato in ritardo di 4 mesi rispetto agli Stati Uniti.
Era un bel pò che l’attendevo e le aspettative erano alte. Di seguito una breve recensione del film:
La brutalità e le macchine di tortura più allucinanti sono quello che restano dopo la visione di Saw 3 – L’Enigma senza fine.
Un film con un inizio claustrofobico che si ricollega esattamente dove avevamo lasciato il precedente episodio. Questa volta la telecamera non ci risparmia inquadrature ravvicinate che mostrano mutilazioni prima lasciate solamente all’immaginazione e adesso mostrate in tutta la loro crudeltà, perdendo forse qualcosa per impatto delle scene.
Dopo un introduzione che riporta in primo piano volti noti di cui non si capisce molto bene la funzione, si entra nel vivo della storia di questo terzo capitolo; Jigsaw (da noi l’Enigmista) insieme ad Amanda sequestra una dottoressa che deve tenerlo
in vita il più a lungo possibile e che resterà legata a lui da un diabolico marchingegno che è pronto a farle saltare la testa se il battito
cardiaco dell’enigmista dovesse arrivare allo zero.
Parallelamente, la nuova vittima del gioco di Saw, ossia Jeff, si trova ad affrontare una serie di prove seguito dalle telecamere di Amanda. Un personaggio, quello di Jeff, che resta insipido anche dopo averne conosciuto il passato e che faticosamente ci conduce in un susseguirsi di violente torture.
Ce n’è per tutti i gusti; ossa che si spezzano, carne strappata da catene, acido, macchinari che frantumano le ossa. Questa volta gli autori si sono sbizzarriti, fino ad inventarsi nuove morti e sangue e violenza superano i due episodi precedenti. Il culmine si ha con un operazione riportata nei minimi dettagli che metterà a dura prova lo stomaco dei più forti.
Il film tenta di approfondire il rapporto fra Saw e Amanda, riportandoci con numerosi flashback avanti e indietro nel tempo. Si ha la sensazione che
molti di questi flashback siano stati introdotti solamente per rispondere ad alcuni quesiti rimasti insoluti nei precedenti capitoli, piuttosto che
aiutare a sviluppare la trama di quest’ultimo.
Il ribaltamento della situazione, ormai tratto tipico della saga dell’Enigmista, non stupisce più di tanto e un attento spettatore indovinerà buona parte del finale già verso la metà del film. Inutile anche pensare al “cosa sarebbe successo se…” perchè la sceneggiatura è debole anche da questo punto di vista.
Molte le scene che gettano le basi per il successivo e annunciato quarto capitolo che lasciano aperti diversi interrogativi.
Tutto sommato un film che i fan della saga apprezzeranno e che mantiene dei livelli di tensione piuttosto buoni. Consiglio di andare a vederlo a tutti gli appassionati del genere, mentre chi cerca una morale farebbe bene a vedere un film diverso.